Anomia

Installazione.

Dimensione variabile.

Materiale in consultazione: fogli A4 stampati e rilegati con graffetta, diario giornaliero

Materiale: grembiuli, strofinacci di cotone stampati (N°30)

Inizio raccolta 2020 – realizzazione 2023

ITA
L’opera nasce con una raccolta personale, iniziata per caso nel 2020, per combattere la noia dello scorrere dei giorni e per osservare dei comportamenti sociali in una determinata situazione. La regola auto imposta era di realizzare tre screenshot al giorno, letti sui social, di frasi che potevano provocare ansia o panico, pretesa, bisogno di ascolto e sfogo, quesito, astio e disapprovazione verso qualcuno o qualcosa. Un’enciclopedia rubata alla platea dell’altra stanza, stampata su oggetti casalinghi quali strofinacci, grembiuli e presine. Per produrre un’immaginario della nostra routine (un altro accumulo di dati) legato indissolubilmente ai media, alle nostre scelte di vita e al bisogno di essere dei voyeur.

ENG
The work was born with a private collection, started in 2020, to combat the boredom of the passing of days and to observe social behaviors. The artist made it a rule to take three screenshots a day of sentences read on social media that could cause anxiety or panic, demands, the need to listen and vent, questions, hatred and disapproval towards someone or something. An encyclopedia stolen from social media, printed on tea towels, aprons and pot holders. Anomie is an imaginary of our routine linked to the media, our life choices and the need to be voyeurs.

Antròpia

Installazione.

Dimensione variabile.

Materiale: 29 fazzoletti di cotone scritti a mano, una federa e una tovaglia scritte a mano

Inizio raccolta 2020 – realizzazione 2024

ITA
L’opera si avvia come un diario condiviso nel quale vengono raccolti dati giornalieri da febbraio 2020 fino a metà del 2023, estrapolati da notiziari e quotidiani locali. Numeri scritti in tabelle, elenchi statistici messi a confronto che si trasformano in gruppi e poi accumuli per assumere una forma sempre più microscopica e patologica (come la tematica da cui vengono estratti). Il grafema perde significato e torna semplice segno. Il titolo ironizza su due parole tra loro simili, antropia, la somma di tutto ciò che è stato creato dall’essere umano o causato dalla sua presenza sulla terra, insieme a entropia, una grandezza per misurare il disordine. Per comporre l’installazione sono state prese le pagine del diario che compongono Antròpia e riscritte a mano su 29 fazzoletti di tessuto, 29 come i giorni di febbraio 2020. Insieme a studi e trasformazioni delle forme. Antròpia è una pratica per annotare la misura della paura degli esseri sulla terra, per stimare la quantità di micro informazioni filtrate in un messaggio, insieme alle entità biologiche generate che entrano in contatto con gli stessi esseri umani. La realtà si traduce con i numeri ed essi si traducono in segni.

ENG
The work begins as a private diary in which daily data is collected from February 2020 until mid-2023. The number is read by local news and newspapers. Antròpia is composed of numbers group written in tables, compared lists which transform into accumulation. The grapheme to lose meaning, which returns to a simple sign. The installation is made up of diary pages hand rewritten on 29 fabric handkerchiefs, 29 like the days of February 2020. The title starts from two similar words, anthropy, the sum of everything that has been done by being human, together with entropy, a quantity to measure disorder. Antròpia is a practice to observe the measure of fear of beings on earth, reality is drawn with numbers and they are transformed into signs.

miscrivo

Installazione all’interno di una scatola.

Sviluppo variabile.

Materiale: 1 scatola di cartone 120 x 150 x 10 cm, il libro e contenitore; 2 fogli di carta fatti a mano 90 x 130 x 2 cm, la copertina e il retro; 35 disegni a cavalletto su cartoncino avana per scatole da imballaggio, le pagine; 30 fogli 60 x 60 cm e 30 fogli 40 x 40 cm fatti a mano, le osservazioni e catalogazioni.

Opera realizzata con la galleria Moitre (To)

ITA
Caos, casino, qualcuno lo chiamerebbe solo disordine. Quell’eccesso che nasce da manie di possesso, oggetti accumulati che turbavano l’artista e le porgevano la mano urtandola e lusingandola. Il progetto miscrivo è la trascrizione del cercare ordine all’interno di un luogo, è la registrazione consapevole delle paure e studi sociali sugli oggetti iniziata dall’artista nel 2020. Il progetto è iniziato con l’osservazione e la realizzazione di 35 disegni, eseguiti dal vero a cavalletto, che registravano con maniacale ironia la realtà. – Le immagini raccolte nel libro. Solo dopo la registrazione è iniziata la raccolta di tutti gli oggetti di carta, la loro catalogazione, suddivisione e macerazione per la rigenerazione in nuovi fogli di carta. Come uno schedario sull’ordine, sull’impilare e sull’organizzare, ogni foglio, di diversa dimensione, è stato realizzato solo con una tipologia di materiale cartaceo. Esso si presenta, quindi, con colore, texture e struttura unica. – Il trattato sull’osservazione. L’installazione, inoltre, è stata concepita per essere contenuta all’interno di una grande scatola, per ripensare al libro, l’oggetto più comune che tutti accumulano, un contenitore di sapere da consultare, un libro per mio padre che ne è un collezionista accanito. – Il contenitore.

Oggetti di carta catalogati e utilizzati per i fogli: agenda del 1984, diari scolastici, foglietti di istruzioni delle sorpresine kinder, carte da parati ingiallite, carta da pacchi usata, biglietti del pullman usati in città straniere, lettere, fogli dei servizi in CRI, fumetti, settimane enigmistiche esaurite, carta fotocopiata, spartiti musicali, cartine e mappe, pagine gialle e tuttocittà, soldatini e indiani di carta, appunti su partite di subbuteo, quaderni a righe della terza elementare, carta invecchiata a quadretti, sacchetti di coriandoli e stelle filanti usati, giornali d’arte, volantini pubblicitari, registri scolastici, schede compilate di prestiti bibliotecari, inviti a preview, sussidiari, quaderni scientifici, libri di fisica, protocolli per acquisti di titoli bancari e libretti di istruzioni, tovagliette, quadernetti per il montaggio dei giochi, bugiardini senza pillole. Nessuna foto solo parole scritte.

ENG
Chaos, disorder, manias, accumulated objects that troubled the artist. Miscrivo project is the transcription of look for order into a place. The project began with the observation and creation of 35 drawings, made from life on an easel, which recorded reality. – The images collected in the book. Afterwards the artist began the collection of all paper objects, their cataloguing, subdivision and maceration for regeneration into new sheets of paper. Like a filing cabinet on ordering, stacking and organizing, each sheet, of different sizes, was made with only one type of paper material. – The treatise on observing. The installation was conceived to be contained within a large box, to rethink the book. The book is the most common object that everyone accumulates, the book is a container of knowledge to consult, a book for my father who is an avid collector. – The book.

Paper objects cataloged and used for sheets: diary from 1984, school diaries, instruction sheets for Kinder surprises, yellowed wallpaper, used wrapping paper, used bus tickets in foreign cities, letters, CRI service sheets, comics, sold out puzzle weeks, photocopied paper, sheet music music, maps and maps, yellow pages and everything about the city, toy soldiers and paper Indians, notes on Subbuteo matches, ruled notebooks from third grade, aged squared paper, bags of used confetti and streamers, art newspapers, advertising flyers , school registers, completed library loan cards, invitations to previews, subsidies, scientific notebooks, physics books, protocols for the purchase of bank securities and instruction booklets, placemats, notebooks for assembling games, leaflets without pills. No photos just written words.